Elezioni parlamentari in Danimarca del 2022 | ||||
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Stato | Danimarca | |||
Data
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1º novembre[1] | |||
Assemblea | Folketing | |||
Affluenza | 84,16[2]% ( 0,44[3]%) | |||
Leader | ||||
Liste | ||||
Voti | 971.995
27,50% |
470.546
13,31% |
327.699
9,27% | |
Seggi | 50 / 179 |
23 / 179 |
16 / 179 | |
Distribuzione del voto per collegio
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Governi | ||||
Frederiksen II (2022-) | ||||
Le Elezioni parlamentari in Danimarca del 2022 si sono svolte il 1º novembre[4] per il rinnovo del Folketing, il parlamento del paese, dopo che il Primo ministro Mette Frederiksen scelse di indire le elezioni il 5 ottobre, in seguito ad un ultimatum da parte del Partito Social Liberale.[5]
Nelle fasi iniziali dello spoglio preliminare, veniva data per probabile la situazione in cui nessuna coalizione avrebbe potuto ottenere una maggioranza[6]; alla fine, tuttavia, i partiti di sinistra sono riusciti a mantenere la loro maggioranza grazie al risultato dei partiti affiliati al blocco di centro-sinistra nelle Fær Øer e in Groenlandia, vedendo però il loro vantaggio ridotto ad un solo seggio.[7][8]
Complessivamente, i Socialdemocratici al governo hanno raggiunto il migliore risultato in 20 anni, con circa il 27,5% dei voti, mentre i Social Liberali hanno ottenuto il peggior risultato di sempre. Il principale partito di opposizione, Venstre, ha conseguito pesanti perdite, perdendo circa il 44% dei propri seggi.[9] Due dei nuovi partiti che hanno presentato liste, i Moderati ed i Democratici Danesi, hanno ottenuto rispettivamente 16 e 14 seggi, divenendo il terzo ed il quinto partito maggiore al Parlamento.[10]
In seguito all'esito elettorale, Mette Frederiksen, Ministro di Stato uscente ed espressione dei Socialdemocratici, è stata riconfermata capo del governo, ma non con la risicata maggioranza (90 seggi su 179) che il blocco elettorale pentapartitico da lei guidato ha comunque ottenuto in questa tornata elettorale[11][12], bensì con una nuova maggioranza trasversale e di larghe intese comprendente il centro-destra liberale ed i centristi-moderati, da cui è scaturito, su volere della stessa Prima Ministra, il Governo Frederiksen II[13].
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